CARTA DEL DOCENTE: TRA DISCRIMINAZIONE E DIRITTO

CARTA DEL DOCENTE: TRA DISCRIMINAZIONE E DIRITTO

11/09/2023 Off Di Giulio Frigerio

Il riconoscimento della Carta elettronica del docente, dal valore nominale di 500 euro annui, ai soli docenti di ruolo, costituisce soltanto l’ultima delle tante discriminazioni poste in essere dall’amministrazione scolastica in danno dei docenti precari che da anni, ormai, si battono e reclamano parità di diritti.

La battaglia dei precari ha smosso qualcosa nei vertici di palazzo Chigi, visto e considerato che con la Legge n. 103 del 10 Agosto 2023 è stata estesa la Carta del Docente anche ai docenti precari con contratto fino al 31 Agosto.

Tuttavia, per i legali di GiustiziaScuola l’intervento del legislatore è soltanto parziale e non tiene conto delle discriminazioni commesse negli anni precedenti e, soprattutto, delle discriminazioni che si continueranno a porre in essere nei confronti dei docenti con contratti brevi e con contratti fino al 30 Giugno. Per tali ragioni GiustiziaScuola assicura ai docenti precari che continuerà a proporre ricorso sull’onta delle pronunce rese dal Consiglio di Stato e dalla Corte di Giustizia Europea al quale l’ordinamento statale deve adeguarsi.

CONSIGLIO DI STATO E CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

Com’è noto sulla questione controversa si è già pronunciato, dapprima il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842 del 2022 del 16 Marzo 2022, e successivamente la Corte di Giustizia Europea nella causa C-450/21 che, facendo leva sul principio di non discriminazione tra i docenti assunti con contratto a tempo determinato e docenti assunti con contratto a tempo indeterminato, nonché sul fatto che il diritto/obbligo alla formazione grava su tutto il personale docente, hanno stabilito l’indiscutibile diritto dei docenti precari ad ottenere il beneficio della Carta del docente per ogni anno di docenza prestato per oltre 180 giorni.

A tali pronunce si sono man mano uniformati la stragrande maggioranza dei Tribunali in funzione di Giudice del Lavoro presenti sul territorio nazionale che sono ormai concordi nel riconoscere ai docenti precari la Carta Docenti per il servizio di docenza prestato a tempo determinato negli ultimi 5 anni scolastici. Per i giudici di merito non è ammissibile un sistema, quello scolastico, nel quale coesistono insegnanti formati, con uno standard di insegnamento qualitativamente elevato, e insegnanti, invece, ai quali non è garantito un diritto alla formazione con un consequenziale deficit di insegnamento.

ALLA CORTE DI CASSAZIONE L’ULTIMA PAROLA.

Per i legali di GiustiziaScuola una questione giuridica così rilevante e dal profondo risvolto garantista, non poteva non essere rimessa anche alla Suprema Corte di Cassazione, la quale dovrà stabilire, non tanto se il diritto spetti o meno anche ai docenti precari – diritto che oramai appare indiscutibile -, ma in quale misura la Carta del Docente vada ad essi riconosciuta. Pertanto, la Corte di Cassazione, da sempre garante dei diritti dei cittadini, metterà definitivamente fine alla vessata quaestio