Cinque motivi per intraprendere una carriera da Freelancer nel 2021

Cinque motivi per intraprendere una carriera da Freelancer nel 2021

28/05/2021 Off Di Giulio Frigerio

Cosa hanno in comune le generazioni passate? Semplice: sono cresciute con l’ideale del “posto fisso”, considerato sia come un punto di arrivo, dopo anni di studio e sacrifici, sia come la base per un’esistenza serena e una carriera ricca di soddisfazioni.

Inutile dire che, negli ultimi cinque, dieci o vent’anni, le cose sono parecchio cambiate.

Oggi, infatti, il mondo del lavoro segue regole ben diverse, sia per quel che riguarda le nuove figure professionali ricercate dalle aziende, sia per le modalità con cui, sempre più spesso, vengono concepiti i rapporti tra lavoratore e datore di lavoro.

Lavorare “in proprio” non è un ripiego, né un fatto eccezionale. Anzi, sono proprio gli stessi professionisti a preferire una collaborazione meno strutturata, che garantisca loro un ampio margine di autonomia e guadagni potenzialmente illimitati.

Dunque, è davvero preferibile una “vita da freelancer”? La risposta è “sì” per svariati motivi, che abbiamo cercato di condensare nei cinque punti che troverai qui sotto.

1. Autonomia al 101%

Salvo situazioni particolari, l’impiegato ha una scarsa autonomia decisionale: deve presentarsi in ufficio (o altra sede) al mattino, o comunque negli orari stabiliti dall’azienda, attenendosi rigorosamente ai momenti di inizio, pausa e fine turno.

Lo stesso discorso vale a proposito del luogo e della postazione di lavoro e, seppure in forma minore, per l’organizzazione delle attività giornaliere, settimanali, ecc..

Detto altrimenti, i dipendenti (pubblici e privati) sono tenuti a seguire disposizioni dettate “dall’alto” per tutto – o quasi – ciò che concerne la loro vita professionale.

Non è così per chi ha scelto una strada differente, ossia quella del lavoro autonomo: che tu sia un imprenditore o un professionista, ad esempio un avvocato, avrai certamente maggiori chance di impostare l’attività nel modo che preferisci.

2. Addio alle catene

Lavorare in autonomia, specialmente se in un ambito innovativo e “digitalizzato”, comporta il grande vantaggio di non essere vincolati ad alcun posto in particolare.

Difatti, grazie all’uso del computer e delle nuove tecnologie, oggi è possibile comunicare in tempo reale con utenti connessi da altre parti del mondo e, quindi, collaborare anche con l’estero, superando efficacemente qualsiasi distanza.

Tutto questo, per chi ha scelto di imboccare la via del freelancing, è da considerarsi come una fonte inesauribile di opportunità, non solo a livello professionale.

Lavorando da remoto, infatti, puoi viaggiare senza dover interrompere i rapporti con la clientela, assecondare il tuo spirito avventuroso e, all’occorrenza, spostarti per cogliere un’occasione irripetibile, come la partecipazione ad un progetto speciale.

3. Un business tutto tuo

Se è vero che il classico impiego in azienda porta con sé un rischio minimo, va comunque detto che, per l’imprenditore (o per il libero professionista), ottenere i risultati desiderati, partendo da zero o quasi, ha un valore ben più profondo.

Per intraprendere una vita da freelancer, infatti, bisogna essere pronti a sacrificare, per lo meno in parte, la propria sicurezza, per lanciarsi dritti verso nuove sfide.

Dunque, se credi che l’impegno e il coraggio siano alla base della tua visione del mondo, se non hai paura di affrontare i momenti di difficoltà, ma anzi li consideri importanti per la tua crescita, a livello umano prima che professionale, allora metterti in proprio con un nuovo business ti aiuterà ad esprimerti al meglio.

4. Nulla è definitivo

Temi che, una volta imboccata la strada del lavoro freelance, non puoi più permetterti di cambiare idea? E invece non è così. Devi sapere, infatti, che in molti casi è possibile conciliare lo svolgimento di un’attività “indipendente” con un altro lavoro più convenzionale: sta al professionista saper gestire gli impegni, evitare ritardi e sovrapposizioni degli orari e, soprattutto, mantenere bassi i livelli di stress.

Dunque, se non hai ancora trovato l’azienda giusta, puoi comunque intraprendere un percorso “alternativo” e, nell’attesa, fare esperienza come freelancer. Potrai decidere più avanti se chiudere definitivamente questa parentesi o continuare a svolgere una doppia attività, sia semplicemente per arrotondare lo stipendio.

5. Costi minimi

Una delle preoccupazioni più diffuse, tra i ragazzi e le ragazze che vorrebbero avviare un’attività tutta loro, ha come oggetto i costi iniziali. Spesso, infatti, le informazioni che circolano sono a dir poco allarmanti, con cifre che farebbero rizzare i capelli anche al professionista (o imprenditore) più navigato. È realmente così?

Oggi, per fortuna, non più.

Basta scegliere, al posto di un normale commercialista, un servizio di assistenza fiscale online – vedi, ad esempio, Fiscozen – e risparmiare diventa semplicissimo.

Difatti, per l’apertura della Partita IVA (o per la registrazione della nuova ditta, per chi è inquadrato come artigiano o commerciante), bisogna seguire un’apposita procedura descritta in questo articolo, mentre le spese da preventivare sono:

  • gratis per i liberi professionisti;
  • 200 € + IVA per le ditte individuali.