Il certificato di agibilità

Il certificato di agibilità

26/07/2021 Off Di Giulio Frigerio

Il certificato di agibilità è un documento che attesta l’esistenza di condizioni di sicurezza, sanità e di risparmio energetico negli edifici. Può essere richiesto fino a 15 giorni dopo la fine della costruzione. L’acquirente dovrebbe riceverlo dal costruttore e sostituisce e integra i certificati di abitabilità.

Come richiedere il certificato di agibilità

L’acquirente, dopo aver ricevuto la copia dell’atto di acquisto con la decisione di consegnare i locali residenziali, si rivolge all’ufficio preposto e indica il tipo di alloggio e il numero di appartamenti in esso, sui quali sta per richiedere un certificato di abitabilità.

Per richiedere il rilascio del certificato sono necessari diversi documenti:

  • il contratto di vendita e la ricevuta, in cui l’acquirente conferma che l’alloggio è venduto da meno di 1 anno;
  • atto di donazione o eredità se un appartamento è stato ricevuto come dono / lascito;
  • documenti che confermano lo stato giuridico della persona (patente di guida, passaporto);
  • documento di identificazione personale (es. carta d’identità).

Qualora invece la situazione presentasse alcune particolarità dovute ad esempio a ritardi nella costruzione o altre questioni legali, la documentazione da fornire potrebbe variare. In questo caso meglio farsi assistere da un geometra o da un avvocato, in modo da mettere in chiaro quali sono i propri diritti. In rete è possibile trovare molte casistiche giurisprudenziali che riguardano l’acquisto di una nuova casa: portali come Diritto News hanno articoli di approfondimento sugli adempimenti di chi sta acquistando casa.

Le tempistiche per ottenere il certificato di agibilità

Per quanto riguarda le tempistiche, generalmente la procedura dura un paio di mesi mesi. Tuttavia, c’è un termine per ottenere il certificato di accessibilità inferiore a 1 mese se lo si richiede in anticipo e si forniscono tutti i documenti senza ritardi. Anche se abbiamo menzionato i singoli tipi di abitazioni, bisogna dire che la questione riguarda qualsiasi locale, dai grattacieli alle ville e alle case unifamiliari.

Al giorno d’oggi, di fronte alle crescenti esigenze di rendere gli edifici accessibili, molti sviluppatori immobiliari pongono l’accento sulla nomina di progettisti di spazi che sono specialisti certificati in questo settore. Questa misura è stata presa al fine di ridurre i rischi associati al rispetto dei regolamenti edilizi durante lo sviluppo di nuovi progetti o la pianificazione di ristrutturazioni. Oggi i costruttori hanno team di architetti, geometri, ingegneri ed avvocati che sono in grado di curare dalla A alla Z la costruzione e la consegna degli edifici, completi di tutti gli adempimenti normativi che servono.

Ci sono differenze tra agibilità e abitabilità?

Il termine “abitabilità” indica la qualità dello spazio e la sua conformità alle norme edilizie. Il concetto include anche la presenza di condizioni specifiche per la vita umana, per esempio la necessità di illuminazione da fonti di luce naturale durante i mesi estivi o in ogni momento (in luoghi non dotati di illuminazione diretta), sistemi di ventilazione e riscaldamento, così come l’acqua potabile nei bagni e nelle cucine. Pertanto, quando si parla di questioni di abitabilità, si dovrebbe prestare attenzione solo a tali elementi che riguardano direttamente la salute e la sicurezza.

Tradizionalmente, l’Italia ha sempre avuto 2 documenti distinti per determinare se una proprietà è abitabile. L’abitabilità indica se la casa è legalmente consentita o meno per essere abitata da esseri umani, mentre l’agibilità per altri edifici con destinazioni diverse (ad esempio, negozi, uffici, laboratori). Anche se c’è sempre stata una differenza tra i due documenti, nel linguaggio comune si intendono i termini come equivalenti, semplicemente perchè uno riguarda gli edifici privati e l’altro quelli commerciali.

Bisogno inoltre rilevare che le residenze di recente costruzione o le strutture di stabilità precaria non ottengono il certificato di abitabilità se non rispettano le norme sul risparmio energetico. Questo aspetto fa parte dell’evoluzione delle certificazioni ormai richieste in qualsiasi compravendita di immobili, come nel caso delle certificazioni energetiche ambientali.