RECUPERO: COME I MATERIALI LAVORATI POSSONO MANTENERE LE CARATTERISTICHE ORIGINARIE E TORNARE NUOVI

RECUPERO: COME I MATERIALI LAVORATI POSSONO MANTENERE LE CARATTERISTICHE ORIGINARIE E TORNARE NUOVI

11/06/2021 Off Di Giulio Frigerio

I settori dell’ecologia ambientale e del trattamento e della depurazione dell’aria sono ad oggi tra i più interessanti in termini di innovazioni tecnologiche che guardano al futuro. Il legame che si è andato creando con le realtà industriali produttrici di materie prime o semilavorate esistenti è sempre più forte sia per la necessità da parte delle imprese di adeguarsi alla normativa nazionale e internazionale ambientale, sia perché si è sempre più consapevoli di come il settore sia ricco di opportunità di investimento e ritorno economico.

Si parla spesso di riciclaggio, ma ultimamente ha preso sempre più piede il concept di recupero dei materiali. Molti credono che si tratti della stessa modalità di trattamento, ma non è proprio così in quanto il “recupero” implica che il materiale lavorato mantenga le proprie caratteristiche iniziali. In Europa la produzione dei metalli fa già parte di questa economica.

I metalli prodotti oggi provengono per lo più dalla fusione di rottami e scarti di lavorazioni industriali, mentre è ancora limitato l’utilizzo del minerale come materiale da cui partire per lavorare il metallo. Il motivo è semplicemente da rintracciare nella scarsa presenza sul territorio di minerali e di miniere, antica immagine dell’economia passata che oggi non avrebbe alcuna convenienza.

I paesi industrializzati si sono trovati costretti ad individuare un’alternativa anche in considerazione del fatto che per ottenere materia prima dal minerale il dispendio energetico sia enorme e abbia un peso su ambiente e territorio con conseguenze negative. Questa alternativa si è concretizzata nel sistema di recupero e riciclo con resa e qualità di molto  maggiore rispetto al passato.

Il recupero oggi può riguardare una vasta gamma di materiali, ottenendo un risultato eccellente e ottima qualità. Sapete da dove arrivano la maggior parte dei metalli oggi? Dalle automobili e dai contenitori di uso quotidiano, ovviamente separati per tipologia, composti da diverse parti che includono plastiche, metalli e altri elementi. Per rendere il riciclo il più efficace possibile in termini di purezza del lavoro finale, è necessario prima frantumare il materiale, ridurlo in parti più piccole per separare quelle parti unite in diversi materiali. E’ questo procedimento tecnologico che separa i materiali tra loro sino a renderli recuperabili secondo le proprie funzioni. Infine, questi cumuli dello stesso materiale verrà ricomposto come il pezzo era in origine. La buona riuscita del risultato dipenda da:

-La tecnologia utilizzata

-La qualità del macchinario

-La quantità dei materiali mescolati tra loro, meno sono e più sarà semplice e veloce la separazione

Anche aziende leader del settore da anni, come Ghirarduzzi, hanno definito tutto ciò come  “una nuova sfida con obiettivo di migliorare costantemente le proprie tecnologie di separazione in un’ottica di recupero globale”.

E’ difficile ancora oggi poter recuperare il materiale completamente attraverso la suddivisione dei materiali in quanto parte della composizione rimane ad inquinare limitando la possibilità di recupero, come per la carta, il legno, alcune plastiche, gomme. Le innovazioni tecnologiche nel settore stanno sempre più riducendo questo gap, ecco perché alcune aziende si specializzano in questo genere di processo, focalizzando tutte le energie in macchinari altamente precisi e complessi.

L’obiettivo è ridare vita ad un materiale inutilizzato, avendo esaurito la sua funzione, ma che in futuro può tornare utile cambiandone aspetto, risparmiando risorse, evitando rifiuti e inquinamento. E’ evidente che ci troviamo di fronte ad una sfida molto impegnativa ma assolutamente necessaria per la tutela dell’ambiente con uno sguardo al futuro.

“Nulla si crea o si distrugge ma tutto si trasforma e si ricicla”.