I 4 Cavalieri dell’Apocalisse nell’arte fotografica di Roberto Pestarino

I 4 Cavalieri dell’Apocalisse nell’arte fotografica di Roberto Pestarino

02/10/2023 Off Di Giulio Frigerio

Roberto Pestarino è un fotografo originario di Alessandria capace di dare sempre una luce nuova e diversa ai fenomeni sociali, naturali, storici o fantastici che conosciamo. Riuscendo sempre a spiazzarci e sorprenderci. Anche quando si tratta di trasporre un soggetto come i 4 cavalieri dell’Apocalisse, trasposti in ogni modo dal Cinema, dalla Musica, dai Videogame, dalla Pittura, e perfino nello Sport.

E’ anche vero, comunque, che I 4 cavalieri del’Apocalisse hanno ispirato poco o quasi nulla un’arte come quella della Fotografia. Evoluzione della pittura e antenata della filmografia. Ed è proprio con questa premessa che il lavoro di Roberto Pestarino “Apocalisse sì, ma non oggi” acquisisce ancor più valore.

  1. Apocalisse sì ma non oggi: il lavoro fotografico di Pestarino dedicato ai 4 cavalieri

Come ammesso dallo stesso Pestarino, la scintilla ispiratrice è partita dalla  scena breve del geniale trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo. I quali, fingendosi al museo, attraversano una cornice vuota. E dato che le cornici rappresentate dentro la fotografia sono estremamente comunicative, l’autore ha ben pensato di utilizzarle.

I 4 cavalieri dell’apocalisse sono stati raccontati in 12 foto. In particolare, tre foto per ogni cavaliere, raccolte in un trittico. Il lavoro impegna il fotografo alessandrino già da un anno e non può dirsi completo. Il trittico di cui parliamo oggi è quello che rappresenta la Guerra

Al centro troviamo una rappresentazione tipica di un gruppo di moschettieri,mentre ai lati troviamo sul lato sinistro di chi guarda una sorta di mix tra antico e moderno. Un soldato del 1600 intento a “sparare” verso un militare moderno distratto come tanti di noi dal proprio telefono. 

Mentre sul lato destro viene rappresentata una possibile forma di liberazione, vale a dire l’abbandono del concetto di guerra e militanza per la guerra.

Decisiva per la realizzazione del lavoro è stata l’associazione “Veterani delle Fiandre”. Associazione Culturale nata nel 2016 con lo scopo di rievocare storicamente una compagnia di mercenari italiani al soldo dell’impero spagnolo durante la Guerra dei Trent’anni (1618-1648).

Roberto Pestarino ci tiene a sottolineare che la loro collaborazione sia stata totalmente volontaria, gratuita e amichevole. Dedica poi un ringraziamento speciale alla famiglia La Rocca che ha reso possibile tutto ciò, con un saluto affettuoso alla loro splendida bimba Vicky.

Per visualizzare altri lavori di Roberto Pestarino e saperne di più su di lui, vi rimandiamo al suo sito ufficiale.

  • Associazione culturale Veterani delle Fiandre: qualche info

Giusto dedicare un paragrafo a parte all’Associazione Culturale Veterani delle Fiandre, nata come già detto nel 2016 con lo scopo di rievocare storicamente una compagnia di mercenari italiani al soldo dell’impero spagnolo durante la Guerra dei Trent’anni (1618-1648). 

La bandiera che identifica la compagnia sul campo richiama il vessillo realmente presente nella battaglia di Rocroi del 1643 del Tercio italiano “Strozzi”.

Il gruppo è composto principalmente da moschettieri e tra le sue file si contano anche artiglieri, vivandiere ed un gruppo comando al completo. Oltre all’ equipaggiamento personale, i Veterani delle Fiandre possono esibire un accampamento militare composto da tende, velario, punto fuoco ed un cannone. Per una rievocazione storica completa e a 360 gradi!

L’associazione è sempre presente ad Armi & Bagagli, l’importante mercato internazionale della rievocazione storica che si tiene ogni anno al quartiere fieristico di Piacenza. Per saperne di più su chi sono e le loro attività, vi rimandiamo al sito ufficiale dell’associazione.

Articolo a cura di Luca Scialò, qui il sito ufficiale.